Cosa vedere a La Maddalena

Isola principale dell’omonimo arcipelago, La Maddalena è da sempre considerata una delle mete più ambite e ricercate dai turisti di tutto il mondo, che ogni anno, salpa dalle coste della Sardegna per tuffarsi in quella splendida oasi naturale. Abbiamo stilato per voi le Cosa Vedere a la Maddalena durate le vostre escursioni.

Il Centro Storico è molto esclusivo e in alcune vie le abitazioni e i negozi conservano ancor oggi le caratteristiche di quelle che erano un tempo le dimore dei primi pescatori.

Passeggiando in “Piazza XXIII Febbraio” si possono ammirare diversi Monumenti, come la “Colonna di Garibaldi” e la “Targa” commemorativa che celebrò la sconfitta di “Napoleone Bonaparte” nella battaglia svoltasi nell’arcipelago nel 1793.
In “Piazza Umberto I” si possono ammirare i Busti del “Maggior Leggero” e “Anita Garibaldi” oltre al Monumento dedicato ai “Caduti di Nassirija”. L’Ancora collocata nella rotatoria di fronte all’Ammiragliato, sempre nei pressi di Piazza Umberto I, è dedicata ai “Marinai Caduti”.

Anche nel Municipio, situato in “Piazza Garibaldi“, sono custoditi vari cimeli storici come la “Bandiera” fatta sventolare sul “Forte Sant’Andrea” nel 1793, in onore della vittoria su “Napoleone Bonaparte”, una “Palla di Cannone” inesplosa, che lo stesso Napoleone sparò contro La Maddalena, ed una “Targa” di marmo in cui Giuseppe Garibaldi fece incidere una sua lettera di ringraziamento alla comunità maddalenina per l’ospitalità ricevuta.
Dall’isola madre di La Maddalena è possibile raggiungere l’Isola di Caprera grazie al suggestivo ponte in mezzo al mare. A prima vista si è subito colpiti dall’imponenza dei suoi graniti e dal loro disporsi da nord a sud per la lunghezza di oltre quattro chilometri culminando con la cima di Tejalone alta 212 metri, che si erge imponente sul panorama.
Il granito a Caprera è presente ovunque, affiora nei boschi, nella macchia, forma splendide scogliere con cromatismi diversi, ospitando una vegetazione varia che si insinua in ogni piega e dona al paesaggio un aspetto suggestivo e selvaggio.

“Cosa Vedere a La Maddalena, fra Storia e Natura”

Oltre la magnificenza delle sue spiagge Caprera è carica di storia. L’isola è nota soprattutto per essere stata, per oltre vent’anni, l’ultima dimora e il luogo del decesso di Giuseppe Garibaldi. Egli acquistò infatti, con l’eredità del fratello Felice, la metà settentrionale di Caprera fin dal 1856, vivendo inizialmente in una casupola.
Qualche anno più tardi Garibaldi si fece costruire, nello stile delle fazendas sudamericane, la famosa “casa bianca”, oggi museo; pochi anni dopo, una colletta dei figli e degli ammiratori gli permise di comprare anche l’altra metà dell’isola, fino a quel momento appartenuta ai coniugi inglesi Richard e Emma Collins.
Nella grande tenuta, piana della Tola, Garibaldi piantò molti alberi e cominciò a fare la vita del contadino, coltivando i campi ed allevando polli, ovini, cavalli (la sua celebre cavalla bianca, Marsala, è sepolta poco lontano dalla casa), e molti asini ai quali si divertiva dare il nome dei suoi nemici (il più recalcitrante dei quali fu chiamato col nome del papa beato Pio IX).

Nella stanza di Garibaldi, l’orologio e i calendari appesi a una parete segnano ancora la data e l’ora della morte dell’eroe: il 2 giugno del 1882 alle ore 18.21. Contravvenendo alle sue ultime volontà, le sue spoglie vennero imbalsamate e sepolte in una tomba, in granito grezzo, appena dietro la casa.
A Caprera sono rimasti la sua casa, le sue barche e i suoi oggetti, diventati cimeli di un museo fra i più conosciuti e visitati d’Italia. Il Compendio Garibaldino di Caprera è aperto alle visite, eccetto il lunedì per turno settimanale di riposo. La vita di Garibaldi sull’isola e come egli la coltivava sono descritte nel libro di memorie scritto dalla figlia Clelia, intitolato Mio padre.